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La lapide errante

La pesante lapide in marmo prima del trasferimento 

Grande fermento di lavori al Museo del Vetro di Altare. Oggi, 30 dicembre 2021, una delle testimonianze più rappresentative della storia vetraria di Altare, una pesante lapide marmorea riportante i nomi dei soci precursori e fondatori della Società Artistico-Vetraria di Altare, ha trovato la sua sistemazione definitiva nella zona eventi del parco del Museo. Con un dispiego di mezzi che ha sorpreso e incuriosito gli altaresi.

La vecchia collocazione, fino a ieri! 

Un po’ in sordina a causa della pandemia, ma gli ultimi due anni per il Museo del Vetro di Altare sono stati densi di lavori di manutenzione, ripristino e di razionalizzazione, con interventi importanti, volti al mantenimento della pregevole Villa Rosa nel suo ormai riconosciuto splendore. Tetto, facciate, serramenti, lastrici solari e anche le inferriate tipiche dello stile liberty al quale la villa è ispirata, sono stati oggetto di attenti interventi di recupero da parte della Sovrintendenza ai Beni Architettonici. In questi giorni è cominciato anche l’intervento di rifacimento dei marciapiedi che contornano la villa, preludio alla sistemazione vera e propria dell’intero giardino, con la futura posa di nuove essenze floreali e di un vero e proprio roseto in omaggio al nome stesso della Villa.
Come spesso accade, però, un intervento apparentemente minore come lo spostamento di pochi metri di una pesante lapide in marmo, che già faceva parte del patrimonio espositivo esterno del Museo, ha fatto più “rumore” di tanti altri interventi programmati e già realizzati. Tutto ciò a causa dell’imponente corredo di mezzi meccanici che si sono resi necessari per completare l’operazione.

Ma procediamo con ordine: abbiamo parlato di una lapide marmorea. Di cosa si tratta esattamente?

Nel 1856 nasceva la Società Artistico-Vetraria di Altare, Anonima Cooperativa di lavoratori nata per contrastare un periodo di crisi del settore vetrario. L’idea era di raggruppare tutte le migliori maestranze dell’arte del vetro altarese in una nuova “casa”, cioè in quello che poi fu lo storico stabilimento nel centro di Altare, che per secoli è stato “la Fabbrica” per intere generazioni di abitanti del borgo.
La lapide fu creata appositamente per l’occasione e, insieme ad altre pregevoli sculture decorative e commemorative, fu posizionata nella Sala degli Stemmi del nuovo stabilimento produttivo, ossia la sala delle Assemblee, il cuore pulsante dove i soci della S.A.V. si riunivano per deliberare sull’operatività dell’azienda. La Sala degli Stemmi deve il suo nome al decoro della volta, in cui trovano posto le riproduzioni degli stemmi delle famiglie fondatrici dello storico stabilimento.

La lapide nel suo storico posizionamento presso la Sala degli Stemmi
Anni ’70, assemblea presso la Sala degli Stemmi

Con criminale superficialità, tale sala attraversò negli anni Settanta ed Ottanta tutti gli stadi del degrado fino in pratica a scomparire, privando Altare di uno dei suoi luoghi simbolo, quasi un luogo sacro. Se fosse stata recuperata in tempo, avrebbe costituito un ulteriore, importante tassello di storica tangibilità della tradizione vetraria altarese.
A tal proposito, leggi un mio precedente articolo sull’argomento.

La sala degli Stemmi al culmine del degrado, prima della definitiva inagibilità

Per fortuna, parte degli arredi e delle sculture alle pareti furono recuperati e, nel tempo, trasferiti in prima istanza presso la sede provvisoria del Museo del Vetro presso l’ex-oratorio di San Sebastiano e, successivamente, nell’attuale sede del Museo dell’Arte Vetraria Altarese di Villa Rosa. Tra questi manufatti, uno dei più pregevoli e rappresentativi era senza dubbio la lapide che questa mattina ha compiuto un volo sui tetti di Altare, per essere calata nella sua sede definitiva.

Puoi vedere altre foto della Sala degli Stemmi in questo mio album su Facebook.

L’allestimento del cantiere

Ma vediamo l’intervento di stamattina.
A causa della conformazione dei camminamenti che circondano il museo, non è risultato praticabile l’utilizzo di un semplice autocarro per spostare la lapide pesante quasi due tonnellate, ma si è rivelato necessario l’intervento di una enorme autogru, supportata da altri due mezzi per il posizionamento e lo zavorramento. L’autogru è stata posizionata lateralmente al cancello di ingresso del Museo, in Piazza del Consolato, con il compito di sollevare la lapide, innalzarla più in alto dell’altezza massima del tetto della villa e spingerla oltre, fino ad arrivare in corrispondenza del giardino retrostante.  Il lungo braccio, unito al notevole sbalzo per sovrastare e letteralmente scavalcare l’intera villa, aveva necessità di un cospicuo bilanciamento, raggiunto con l’apposizione di zavorre, accuratamente posizionate attorno e sopra il mezzo principale.

La gigantesca gru, vista dall’ingresso del Museo

I preparativi sono proseguiti per circa due ore, finchè, verso le 10,30 del 30 dicembre 2021 la lapide, accuratamente imbragata, ha compiuto il suo volo al di sopra di Villa Rosa.

Altre immagini delle operazioni di imbragatura e del “sorvolo” della Villa

Al termine della mattinata di lavori voluti dalla Sovrintendenza ai beni Culturali ed Architettonici, la lapide dei soci precursori e fondatori della Società Artistico-Vetraria di Altare è stata definitivamente posizionata nella zona eventi del giardino di Villa Rosa, a pochi passi dalla fornace ed accanto allo show-room, anch’esso fresco di ripristino. Una robusta struttura metallica la sostiene e la protegge dalle intemperie.
Accanto alla lapide troveranno spazio anche una pregevole fontana in vetro dedicata a San Rocco realizzata da  ed alcuni blocchi di vetro ritrovati nei forni della S.A.V. ai tempi dello smantellamento.

Grazie a Enrica Parodi e a Gian Luigi Pantaleo per le immagini del “sorvolo”!

Ecco qualche altro particolare della lapide. Bisogna ricordare che in futuro il manufatto sarà completamente ripulito, con la ripresa a pennello di colore nero di tutte le scritte, così com’era in origine.



4 thoughts on “La lapide errante

  1. Pietro Salvo says:

    Molto interessante.

    Rispondi
    • sircoast says:

      Grazie Pietro!

      Rispondi
  2. Guido Grenni says:

    Complimenti per l’articolo ed il blog che scopro ora. Guido Grenni

    Rispondi

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