Imparare a soffiare e a modellare il vetro borosilicato non è facile. È una sfida, soprattutto con se stessi e coi tempi frenetici a cui siamo abituati, che ci chiedono tutto e subito. Con questo sono ben lontano dal volermi incensare! È solo una presa di coscienza, maturata in numerose esperienze di corsi organizzati, che mi ha indotto ad impostare le lezioni su questa tecnica in un certo modo…
In questi quattro giorni, per un totale di 20 ore di corso, ho avuto con me allievi molto motivati: la giapponese Chiyoko, Alessandra che proveniva da Milano ed il noto artista sanremese della ceramica Roberto Anfossi, le cui opere sono stabilmente esposte, tra gli altri luoghi, anche nel nuovo Museo della Ceramica di Savona.
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Sono tante venti ore, sono poche?
Dipende. Dalla tecnica, dalla forza di volontà degli allievi, forse anche da come si insegna… Per il vetro borosilicato, in senso assoluto, sono poche, ma bisogna anche riconoscere che sono sufficienti per un approccio produttivo alla materia. In che senso? I primi due giorni possono risultare un po’ ostici per gli allievi ed il mio obiettivo primario è di evitare il più possibile lo scoramento. La tecnica è complessa perché anche l’operazione di base del tirare le punte, propedeutica alla successiva realizzazione di qualsiasi oggetto, rappresenta essa stessa un’abilità manuale non da poco! Cioè: prima di essere bravo a inventarti e a soffiare un oggetto, devi essere bravo a preparare il terreno: tirare la prima punta in testa alla canna, la seconda che comprende la materia dalla quale ricaverai l’oggetto…Se la punta è ben fatta si comincia in discesa, ma se gira storta…
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Tutte le immagini scattate durante il corso sono visibili e scaricabili da Flickr cliccando QUI
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Ecco perché ho deciso di non insistere troppo su questo primo aspetto. Durante il corso cerchiamo sì di comprendere l’importanza di questa prima operazione-base, ma poi andiamo subito oltre. Sarò io che aiuterò gli allievi a ottenere una buona base di partenza per poi lasciarli dedicare alle forme ed alla sperimentazione.
Proprio nel caso dell’eclettico Anfossi ho via via capito che, con lui, era necessario lasciare campo (quasi) libero. La sua urgenza artistica di plasmare forme era impellente, quasi autoritaria. Era uno spettacolo vederlo lavorare in preda ad un entusiasmo e ad una foga davvero rari. Solo a tratti e spesso su sua richiesta, mi sono avvicinato per comunicargli gli input necessari a superare un ostacolo, la tecnica giusta per quell’attimo di impasse. Credo che con lui ci rivedremo, perchè sono sicuro che sta già considerando questi quattro giorni come un piccolo tesoro da custodire ma anche da sviluppare.
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Ero un po’ preoccupato per la durata di quattro giorni, la temevo eccessiva per la pazienza media degli allievi! Invece mi sono dovuto ricredere. Magicamente, dopo l’intensissimo terzo giorno, durante il quarto ho visto tutti e tre gli allievi progredire sensibilmente: le punte erano finalmente dritte, il timore reverenziale nei confronti della fiamma a 1400°C superato, i pensieri finalmente rivolti al piecere di realizzare un oggetto con le proprie mani. Chi ha continuato col modellato pieno, chi si è concentrato su piccoli contenitori e forme astratte, chi si è creato una piccola parure di pendenti e orecchini!
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Quindi la formula dei quattro giorni scelta dal Museo dell’Arte Vetraria Altarese si è rivelata vincente. Stancante, impegnativa ma vincente. Soprattutto il contesto in cui si è svolto il corso è stato stimolante e credo unico a livello italiano. Concomitante all’Altare Glass Fest, evento dedicato al vetro ormai rinomato a livello internazionale, il corso si è svolto in un continuo interscambio di sensazioni, di tecniche e di dimostrazioni dal vivo da parte di diversi maestri in differenti discipline. Era bello fare pausa per un caffè recandosi alla fornace del Museo per assistere alla tecnica di lavorazione del vetro più tradizionale ed antica del mondo. Quest’anno il Glass Fest ospita una serie davvero notevole di maestri provenienti da tutto il mondo (il programma completo è QUI) e per me è stato un piacere ed un onore tenere il mio corso proprio qui e adesso.
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Grazie quindi ai miei allievi, all’ottima organizzazione del Museo del Vetro di Altare e arrivederci ai prossimi corsi. Ricordo che, presso il mio laboratorio di Altare (Savona, Liguria, Italia), tengo corsi anche individuali, su richiesta, in soffiatura del vetro borosilicato e vetrofusione Bullseye.
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Corso di soffiatura del vetro borosilicato (pyrex)
Dove: Museo dell’Arte Vetraria Altarese
Quando: dal 23 al 26 luglio 2015
Durata: 5 ore quotidiane dalle 14,00 alle 19,00
Docente: Costantino Bormioli
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Tutte le informazioni cliccando QUI o telefonando al +39.392.6540972
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