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Corso di vetro soffiato, 9 marzo 2019

La sfida era impegnativa: guidare quattro simpaticissime ragazze scout, alle prese con la loro annuale impresa di squadriglia, a realizzare, in una sola giornata ed in sole otto ore, un oggetto in vetro soffiato ciascuna in totale autonomia!

Tostissime, sono arrivate ad Altare nel pomeriggio del venerdì precedente alla giornata del corso, hanno partecipato alla messa dedicata alla festa di una donna speciale di Altare, la mia amica carissima Franca Bruzzone (anch’io ero presente) e sono state ospitate in una sala della Parrocchia Sant’Eugenio, grazie alla disponibilità e sotto l’attenta sorveglianza del nostro Don Paolo Cirio.

La mattina del sabato erano pronte e schierate in laboratorio e, dopo una breve introduzione teorica alla tecnica della modellazione e soffiatura del vetro borosilicato, eravamo tutti già pronti ad entrare in azione.

Non mi era mai capitato, durante i pur numerosi corsi che ho organizzato qui nella mia bottega di Altare (Savona, Liguria, Italia), di tentare un’operazione così impegnativa, almeno sulla carta! Gestire cinque ragazze che si alternano continuamente alle due postazioni di lavoro, guidandole da zero a confrontarsi con una fiamma accesa ed al vetro incandescente che si fonde vicino alle loro mani, non era una storia di lavoro precisamente di routine. Eppure…

Per prima cosa abbiamo affrontato tutte le necessarie precauzioni in materia di sicurezza, ponderando attentamente, prima di cominciare, tutte le situazioni potenzialmente critiche e trucchi e trucchetti per prevenire qualsiasi sgradita sorpresa. Il vetro è sempre vetro e un graffio o una piccola bruciatura può sempre capitare, ma con un po’ di attenzione e conoscendo la materia è possibile veramente prevenire ogni rischio. Di tutto questo la giornata che vi sto raccontando ne è concreta dimostrazione.

La mattina abbiamo cominciato ad imparare le tecniche di base per gestire il vetro pieno in bacchetta, saperlo raccogliere in una pallina, fare le prime saldature ed i primi distacchi. Ogni esperienza moltiplicata per cinque! In breve, con l’aiuto del maestro, le ragazze sono riuscite a modellare piccoli oggetti da utilizzare come ciondoli o orecchini, come cuoricini, piccoli animali e altro. Era bellissimo assistere alla crescita del loro entusiasmo, erano talmente motivate che davvero hanno bruciato le tappe.

Nel pomeriggio, dopo una breve pausa per il pranzo, abbiamo proseguito senza indugio col programma, affrontando la parte più affascinante ma anche più difficile: la soffiatura.

Il vetro borosilicato, infatti, si caratterizza e si distingue da tutte le altre tecniche al cannello, per la concreta e fattiva possibilità di essere soffiato a tutti gli effetti, con una tecnica davvero molto simile a quella tradizionale del vetro in fornace. Se in fornace, infatti, si soffia il vetro con l’interposizione di una canna di ferro cava, con il vetro borosilicato la canna è sostituita dalle “punte”, cioè da due lunghe cannucce di vetro che vengono ricavate a destra e a sinistra di quello che poi sarà l’oggetto finale. Le due punte servono, al contempo, a sostenere, a lavorare ed a soffiare l’oggetto, mantenendo una distanza di sicurezza dalla fiamma, essendo di queste punte una aperta, quella da cui si soffia, e l’altra chiusa.

Le cinque scout, in questo caso, sono state aiutate dal maestro per ottenere un semilavorato dal quale iniziare a soffiare e a modellare, operazione difficile da apprendere in una sola giornata. Successivamente, con pochi e mirati interventi guidati, sono riuscite a portare a termine la realizzazione di una conchiglia in vetro soffiato!

Il bilancio della giornata è stato davvero positivo ed interessante. Ero sinceramente un po’ perplesso prima di cominciare, visto il numero di persone coinvolte ed il limitato tempo a disposizione. Invece, grazie a tanta esperienza (l’età che avanza servirà pure a qualcosa) e all’oggettivo entusiasmo ed alla bravura delle ragazze, siamo riusciti tutti insieme a vivere una giornata davvero importante. Credo che le cinque intraprendenti scout porteranno questo ricordo dentro di sè per molto, molto tempo. Bravissime!


Missione compiuta! 

Al termine di ogni corso, rilascio all’allievo un’attestato di frequenza con certificazione “Maestro Artigiano”

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